La rivista

Amoris Laetitia: protagonista della rivista “Familia”

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L’Istituto Superiore di Scienze della Famiglia dell’Università Pontificia di Salamanca, ha pubblicato nella sua rivista semestrale “Familia” di gennaio 2017 uno studio sulla Amoris Laetitia. Di seguito si propone una presentazione e una breve sintesi dei sei contributi che compongono questa bella riflessione accademica sulla esortazione apostolica postsinodale di Papa Francesco.

Presentazione dell’esortazione apostolica Amoris Laetitia

Gonzalo Varela Alvariño
Dottore in Teologia
Professore di Teologia Morale Fondamentale
e Teologia Morale della Persona
presso l’Università Pontificia di Salamanca

Nell’articolo di presentazione dell’esortazione apostolica, il professor Gonzalo Varela parte dalla constatazione che l’Amoris Laetitia segna una pietra miliare nella pastorale familiare della Chiesa, perché pone una doppia enfasi nella sua proposta: riscopre la ricchezza della pastorale familiare e si concentra allo stesso tempo sull’attività pastorale della Chiesa. Lo fa con generosità, perché, come dice il Papa: “Rendo grazie a Dio perché molte famiglie, che sono ben lontane dal considerarsi perfette, vivono nell’amore, realizzano la propria vocazione e vanno avanti anche se cadono tante volte lungo il cammino” (AL 57). Per questo motivo, l’autore continua argomentando che è necessario coniugare tre verbi: accompagnare, discernere e integrare, alla luce della “logica della misericordia pastorale”.

L’esortazione Amoris Laetitia di Papa Francesco, segna un prima e un dopo nella pastorale familiare della Chiesa. Si tratta di un’estesa esortazione apostolica che ci aiuta a scoprire sia la ricchezza della pastorale familiare, sia la necessaria centralità di questa nell’azione pastorale della Chiesa. Le parole chiave dell’esortazione sono “accompagnare”, “discernere” e “integrare”. Queste tre azioni, che richiedono tempo, devono realizzarsi basandosi sulla “logica della misericordia pastorale”, dal momento che la misericordia, oltre ad essere pienezza della giustizia, è anche la manifestazione più luminosa della verità di Dio. Papa Francesco confida nella “gioia dell’amore” perché l’amore sa sempre trovare la strada.

La famiglia nell’orizzonte magisteriale-teologico in Amoris Laetitia

Angel Galindo García
Docente di Teologia Morale
della Pontificia Università di Salamanca.
Ricercatore presso l’Istituto di Storia “Chiesa Nazionale spagnola
di Santiago e Montserrat” di Roma

Si continua con l’articolo del professor Ángel Galindo; egli pone la famiglia nell’orizzonte magisteriale-teologico dell’esortazione. Partendo da considerazioni bibliche e spirituali sul matrimonio e sulla famiglia, giustifica il nesso di congiunzione tra il fondamento teologico e la pratica. Rivede le parti che riguardano in modo particolare questi due pilastri, direttamente e indirettamente. Inoltre, nell’articolo si evidenziano tanto le questioni di fondamento (ad esempio, la relazione fede-famiglia in ambito teologico, antropologico e sociale), quanto l’orizzonte teologico dell’esortazione magisteriale e le tre dimensioni che la compongono (ecclesiologica, cristologica e trinitaria).

Come dottrina, finalizzata alla pratica, da adesso, l’Amoris Laetitia sarà imprescindibile nella preparazione dei futuri matrimoni. Si tratta di un vero e proprio vademecum per le coppie che desiderano sposarsi nella fede di Cristo.  Si tratta di un’esortazione orientata alla pastorale e alla realtà, e allo stesso tempo, parte dalla realtà e dalla dimensione pastorale. L’analisi che viene fatta di essa ha un suo proprio metodo. Avvicinarsi ad essa cercando eresie dogmatiche è un grande errore, giacché nella riflessione teologica e magisteriale ci sono diversi metodi e statuti teologici.

Amoris Laetitia: riferimenti giuridico-canonici e proiezione pastorale

Lourdes Ruano Espina
Dottoressa in Legge
Professoressa di Diritto Ecclesiastico
Facoltà di Giurisprudenza, Università di Salamanca

Un altro passo nello sguardo caleidoscopico che propone questo numero, viene presentato dalla professoressa dell’Università di Salamanca Lourdes Ruano. Oltre a sottolineare qualche chiave storica del documento (Sinodi dei Vescovi del 2014 e del 2015) riflette sui principi magisteriali e sulle linee pastorali che ne derivano, le quali secondo l’Autrice, sono la risposta alle sfide e alle esigenze della famiglia del XXI secolo. Mette in relazione l’esortazione nel contesto dell’anno del Giubileo della Misericordia, con la complessità e la difficoltà delle sfide del matrimonio e della famiglia nella società di oggi. Infatti, come dice Papa Francesco: “Come cristiani non possiamo rinunciare a proporre il matrimonio allo scopo di non contraddire la sensibilità attuale, per essere alla moda, o per sentimenti di inferiorità di fronte al degrado morale e umano” (AL 35). L’articolo si conclude elencando i riferimenti giuridici e i canoni in questione, ma non costituisce né implica un documento legislativo, né una nuova normativa canonica.

Dopo due anni di riflessione e di lavoro dei due Sinodi dei Vescovi svoltisi a Roma nel 2014 e nel 2015, il Santo Padre ha pubblicato l’esortazione apostolica Amoris Laetitia indirizzata a tutta la Chiesa. Si tratta di un documento vasto e profondo, nel quale il Papa ha fissato i principi magisteriali e le linee pastorali più adatti a soddisfare le sfide e le esigenze della famiglia nel contesto attuale. L’esortazione assume un significato particolare nel contesto dell’anno del Giubileo della Misericordia, volendo presentare la bellezza del matrimonio e della famiglia, alla luce della Parola di Dio, non come realtà inarrivabile, ma come un obiettivo raggiungibile, anche se a volte difficile. In questo lavoro vengono analizzati sinteticamente alcuni riferimenti giuridici e citazioni di canoni.

L’amore come filo conduttore della pastorale familiare in Amoris Laetitia

Maria Teresa Cid Vázquez
Dottoressa in Legge
Professoressa dell’Università CEU
San Pablo di Madrid

Il quarto articolo, firmato dalla professoressa María Teresa Cid si concentra, come si riflette nel titolo, sull’amore come filo conduttore della pastorale familiare. L’autrice sostiene che in Amoris Laetitia non viene presentato un programma di pastorale familiare, ma le linee generali per la sua pratica e l’orizzonte delle grandi sfide pastorali. In questo senso si ipotizza che l’elemento radicale su cui bisogna fare perno è l’amore, il suo apprendimento e la sua forma per il desiderio umano. Il verbo da coniugare è quello di accompagnare tanto nella vocazione all’amore, quanto nella crescita e nella maturità nel piano familiare e coniugale. Nelle parole del Santo Padre: “Abbiamo bisogno di trovare le parole, le motivazioni e le testimonianze che ci aiutino a toccare le fibre più intime dei giovani, là dove sono più capaci di generosità, di impegno, di amore e anche di eroismo, per invitarli ad accettare con entusiasmo e coraggio la sfida del matrimonio” (AL 40). È stato analizzato, infine, la mancanza di accompagnamento e il bisogno urgente dello stesso per trasmettere un messaggio che sia veramente fedele allo spirito del Vangelo.

Dal punto di vista dell’esortazione, solamente alla luce del vero e genuino amore si può imparare ad amare e costruire una vera e propria dimora al desiderio umano. Il documento indica realisticamente la mancanza di accompagnamento e il bisogno urgente dello stesso. Il filo conduttore è il “desiderio dell’amore vero”; ovvero, si tratta di accompagnare nel cammino della vocazione all’amore, promuovendo la crescita e la maturità dell’amore coniugale e familiare.

È urgente, promuovere la famiglia, illuminare e rafforzare il desiderio della stessa, in modo che la società e la Chiesa siano sempre più familiari. In questo senso, “oggi, più importante di una pastorale dei fallimenti è lo sforzo pastorale per consolidare i matrimoni e così prevenire le rotture” (AL 307).

Rafforzare l’educazione dei bambini

María Eugenia Gómez Sierra
Dottoressa in Filosofia e Scienze dell’Educazione
Professoressa associata di Didattica dell’educazione Religiosa
nelle elementari e primarie
e Professoressa di Fondamenti di Teologia
all’Università Complutense di Madrid

Nella realtà della vita familiare, ovvero, calando l’esortazione nella vita quotidiana delle famiglie, la professoressa María Eugenia Gómez riflette su come rafforzare l’educazione dei bambini. Si mette in evidenza il ruolo dell’istruzione come un processo che facilita lo sviluppo della personalità dei bambini e il contributo che specialmente la famiglia può dare allo stesso. Questo ruolo socializzatore e trasmettitore dei valori che ha la famiglia è la nicchia ecologica in cui si genera la maturità nelle relazioni interpersonali e la crescita etica, morale e spirituale. L’ultimo elemento importante è che la famiglia è a servizio per costruire i pilastri della libertà dei giovani e degli adulti di domani. Pertanto il rinnovamento e i risultati individuali dipendono dal clima di fiducia e sicurezza che solo una famiglia coesa è in grado di offrire. A questo proposito il Papa scrive: “Nessuno può pensare che indebolire la famiglia come società naturale fondata sul matrimonio sia qualcosa che giova alla società. Accade il contrario: pregiudica la maturazione delle persone, la cura dei valori comunitari e lo sviluppo etico delle città e dei villaggi” (AL 52).

L’educazione è un processo che stimola il bambino a sviluppare la propria personalità. Non è limitato ad una particolare area, tuttavia ci sono elementi che contribuiscono specificamente a raggiungerlo e, tra questi, c’è la famiglia. La famiglia è il contesto primario in cui qualsiasi persona cresce e viene valutata per quello che vale, con le sue possibilità e difetti, senza interessi esterni che condizionano i rapporti interpersonali. Lo sviluppo della personalità è un compito permanente che richiede un accompagnamento affidabile, dove la convivenza quotidiana fornisce le risorse necessarie per crescere. Nella famiglia, con l’esempio si insegnano i valori e gli ideali che permettono ai figli di rispondere alle domande del profondo, al suo interno si apprendono il bene e il male, e in particolare, si pongono le prime basi della libertà, intesa come conquista personale. Una famiglia coesa è il miglior canale affinché, nei legami affettivi, sia possibile una collaborazione reciproca al fine di ottenere lo sviluppo massimo, al quale ogni uomo è chiamato; uomo spirituale, uomo nuovo.

Il matrimonio e la cura ai figli disabili e agli anziani: un commento alla esortazione apostolica postsinodale Amoris Laetitia del Santo Padre Francesco

María del Pilar Quiroga Méndez
Dottoressa in Psicologia.
Professoressa incaricata di cattedra
della Facoltà di Psicologia (UPSA)

Sul piano psicologico, la professoressa María del Pilar Quiroga focalizza la sua riflessione sul matrimonio e la cura dei figli disabili e degli anziani, una realtà socio-demografica di crescente preoccupazione. In entrambi gli ambiti, la famiglia affronta tutte le responsabilità descritte nel precedente articolo, le conseguenze di queste situazioni di dipendenza che generano stress crescente, anche se queste possono essere un’opportunità di crescita. Questi aspetti fondamentali per la salute psicologica e spirituale all’interno del contesto familiare, sono affrontati in dettaglio dall’autrice.

Il Papa osserva che “sotto l’impulso dello Spirito, il nucleo familiare non solo accoglie la vita generandola nel proprio seno, ma si apre, esce da sé per riversare il proprio bene sugli altri, per prendersene cura e cercare la loro felicità […] e per costruire, a partire dalla famiglia quella cellula vitale capace di trasformare il mondo” (AL 324). E tutto questo nasce da un messaggio che non pretende di essere invadente, né di confondere, giacché “siamo chiamati a formare le coscienze, non a pretendere di sostituirle” (AL 37). Il Papa ci presenta la problematica delle famiglie con una visione lontana dal pessimismo: “Le famiglie non sono un problema, sono principalmente un’opportunità” (AL 7). E per trasformare il mondo, il matrimonio è un cammino privilegiato per vivere la fede: nella cura degli altri incontriamo il frutto di questo amore tra gli sposi a quelli che Dio chiama per generare e curare. Impegnarsi a costruire con Lui un mondo in cui nessuno si senta solo, è uno dei messaggi più suggestivi del Papa: “voler formare una famiglia è avere il coraggio di far parte del sogno di Dio, il coraggio di sognare con Lui, il coraggio di costruire con Lui, il coraggio di giocarci con Lui questa storia, di costruire un mondo dove nessuno si senta solo” (AL 321).

24 aprile 2017