Sinodo 2018

Le risposte dei giovani al questionario

Da molti Paesi i documenti di sintesi: alla riunione pre-sinodale di marzo si potrà partecipare anche via social
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Il portale online con il questionario, i  canali sui social networks, il Seminario sulla condizione giovanile dello scorso settembre. Ma, soprattutto, i primi dati statistici relativi al Questionario online che è tuttora aperto e lo sarà fino a fine anno.

Si è fatto il punto su quanto già fatto e quanto è in programma, nella Riunione del XIV Consiglio ordinario della Segreteria generale del Sinodo dei vescovi, presieduta da Papa Francesco.

Tra le attività in programma, una speciale attenzione è stata riservata alla riunione pre-sinodale di giovani, convocata a Roma da Francesco dal 19 al 24 marzo 2018. Al riguardo, oltre ai giovani che saranno invitati all'incontro, è stata approvata la proposta di allargare la loro partecipazione  attraverso i social networks. 

Sul tema, le chiese locali sono molto attive. La pastorale giovanile della Conferenza episcopale italiana ha raccolto in un video  alcune interviste ai giovani, e on line sono disponibili, ad esempio, le risposte dell’Arcidiocesi di Chieti-Vasto al questionario dell’instrumentum laboris, mentre l’arcivescovo di Trieste, Giampaolo Crepaldi, ha prodotto sul Sinodo dei giovani una nota pastorale con l’intento, scrive, di “offrire un qualche spunto e orientamento per avviare, in maniera seria e ponderata, una riflessione sulle tematiche pastorali che investono il mondo giovanile e, unitamente, per maturare le scelte pastorali che si rivelino necessarie e lungimiranti”. 

La Francia dalle risposte al questionario ha preparato un documento di sintesi: 110 rispost, riferisce l’agenzia stampa Sir, di cui 69 da diocesi, 18 da comunità, 6 da movimenti e 15 dalle scuole cattoliche per un totale di 450 pagine. Se oscillano le percentuali sull’appartenenza e la partecipazione ecclesiale a seconda delle fonti, il dato segnalato è che “si osserva un certo rinnovamento spirituale e religioso tra i giovani francesi” che per il 42% si dicono cattolici.  Dalle risposte emerge inoltre che “chi è lontano non si aspetta nulla”, ma chi si esprime chiede “in modo forte e ricorrente di una Chiesa esemplare, vera, credibile, coerente, irreprensibile”.

Anche la Spagna ha prodotto dei risultati, presentati in conferenza stampa qualche giorno fa: le risposte sono arrivate da 47 diocesi (su 70), 12 movimenti nazionali e 2 istituti secolari che si occupano di pastorale giovanile. In totale hanno partecipato 5.253 giovani: di questi il 60% si sente ascoltato dalla Chiesa e “apprezza” questo sforzo, si legge nel documento, “ma la percentuale scende quando si tratta di essere capiti e quando si tratta di accogliere i loro contributi”. Si richiedono “tempo e persone” che ascoltino, anche “al di fuori dalle strutture ecclesiali” e si propongono “nuovi spazi, più apertura e accoglienza scevra da giudizi”. La sfida che i giovani spagnoli sentono più grande è “raggiungere i giovani lontano dalla Chiesa” e “avere garanzie per il futuro”. 

21 dicembre 2017