Famiglia e nuove tecnologie

Effetti positivi all’ibridazione delle relazioni interpersonali con la rete

Il rapporto del Centro internazionale studi sulla famiglia: “I social network valido supporto”
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Il social network preferito dalle famiglie è WhatsApp, dove è presente la maggior parte dei collegamenti familiari (l’82%). Su Facebook, invece, sono poco più della metà (51,4%). L’applicazione di messaggistica istantanea è anche il social in cui gli intervistati sono più presenti con un profilo attivo. È uno dei molti dati interessanti emersi dal rapporto, presentato recentemente a Roma, a cura del Centro internazionale studi sulla famiglia (CISF), che ha realizzato oltre 3mila rilevazioni sulle “Relazioni familiari nell’era delle reti digitali” e di cui abbiamo già analizzato alcuni aspetti.

I social network diventano, secondo il report, un valido supporto per coltivare le relazioni familiari, ma soprattutto nei casi di lontananza dei membri della famiglia: sono molto meno frequenti, infatti, le circostanze in cui le tecnologie digitali vengono utilizzate quotidianamente per organizzare la vita familiare. Particolare attenzione nella disciplina dell’uso degli strumenti tecnologici viene adottata dai genitori con figli non ancora maggiorenni: più della metà (il 54,1%) parla con il figlio di ciò che quest’ultimo fa sul web, il 53,2% dispone regole sui tempi di utilizzo. Le coppie più anziane con figli grandi sono, invece, tagliate fuori da questa tipologia di comunicazione.

Il giudizio del CISF “non appare necessariamente negativo”. “Anzi, dai dati dell’indagine emerge che l’ibridazione delle relazioni interpersonali con la rete sembra avere più effetti positivi che negativi a riguardo di quasi tutti gli indicatori della coesione familiare e, in parte, anche rispetto alla partecipazione civica nella sfera pubblica”. La ricerca sostiene la presenza di quattro tipologie di famiglie, caratterizzate da differenti modalità di “ibridazione delle relazioni familiari”: da una parte, i single o le coppie di giovani (il 34,2% del campione), molti conviventi non sposati, immersi nel mondo delle tecnologie digitali, dall’altra le “famiglie marginali e/o escluse” (28,6%), cioè anziani soli o in coppia che usano poco o nulla le nuove tecnologie. In mezzo, le “famiglie mature moderatamente in rete” (13,4%), quelle composte da adulti di età matura, con figli grandi, presenti nel web in maniera moderata, e le “famiglie più giovani decisamente in rete” (23,8%).

02 febbraio 2018