Da molti anni viviamo in pienezza la corresponsabilità dei laici

Si respirava un clima di grande familiarità durante la visita ad Limina dei vescovi di Panama presso il Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita. L’incontro giunge in un periodo nel quale la collaborazione tra il Dicastero e la conferenza episcolpale del paese dell’istmo è molto intensa in vista della Giornata Mondiale della Gioventù del 2019. In questi mesi il card. Farrell si è recato a Panama e, poche settimane fa, si è tenuto a Roma l’incontro “Da Cracovia a Panama” in preparazione dell’evento del 2019.

Mons. Ulloa, arcivescovo di Panama, di cui pubblichiamo un’intervista, ha introdotto l’incontro parlando del laicato come del tesoro della Chiesa di Panama. “Essi portano sulle loro spalle l’essere ed il fare della nostra Chiesa. Da molti anni abbiamo detto loro: “La Chiesa sei tu!” ed essi oggi sono fondamentali.”

“Fin dal principio – ha proseguito il presidente della conferenza episcopale – la nostra Chiesa ha sofferto di una mancanza di sacerdoti. Oggi tutto questo si è trasformato in una ricchezza, perché i laici si sono presi le loro responsabilità”

Alcuni degli altri presuli presenti hanno indicato come, in quest’ottica, la formazione dei laici sia uno dei compiti fondamentali della Chiesa di Panama e come l’obiettivo sia aiutarli a vivere la propria missione non solo all’interno della Chiesa, ma, soprattutto, nella società: “Dobbiamo uscire dalle sacrestie e divenire fermento della società, c’è lo chiede il Papa”.

Il dibattito si è poi spostato sul tema della famiglia ed i vescovi hanno spiegato come in questo ambito il problema sia quello di difenderla dagli attacchi che, sempre più spesso, le arrivano da ogni parte. A partire dalla Amoris Laetitia la conferenza episcopale di Panama ha deciso di investire in maniera nuova sulla preparazione al matrimonio.

La visita ad Limina è stata anche un’occasione per continuare a lavorare sulla preparazione della Giornata Mondiale della Gioventù che i vescovi di Panama considerano preziosa per rilanciare la pastorale giovanile. Essa avrà luogo pochi mesi dopo il sinodo sui giovani e sarà celebrata nella stessa prospettiva vocazionale.