Movimenti ecclesiali
Per una Chiesa sempre “carismatica”
Il Santo Padre ha presieduto la veglia ecumenica nel 50° anniversario di nascita del Rinnovamento Carismatico Cattolico. L’omelia del cardinale Farrell alla Messa di riconciliazione
Ha ringraziato i presenti al Circo Massimo, papa Francesco, per la testimonianza che hanno dato partecipando all’incontro in occasione del Giubileo d’oro del Rinnovamento Carismatico Cattolico, che si è tenuto nel pomeriggio di sabato 3 giugno, vigilia di Pentecoste. “Ci fa bene a tutti, fa bene anche a me, a tutti!”, ha detto introducendo il suo discorso dopo l’intervento del Predicatore della Casa Pontificia padre Raniero Cantalamessa e del pastore pentecostale Giovanni Traettino.
Il Santo Padre, che ha invitato personalmente a Roma il RCC a celebrare il cinquantesimo anniversario della nascita, ha voluto anche che questo incontro fosse ecumenico, aperto ai cristiani di altre confessioni. E così, accanto a lui, ai responsabili dell’organizzazione dell’evento e ai testimoni della prima ora di questa “corrente di grazia”, c’erano anche trecento delegati di chiese cristiane che vivono l’esperienza “carismatica”. “Opera che nacque… cattolica? No! – ha detto il Papa – Nacque ecumenica! Nacque ecumenica perché è lo Spirito Santo che crea l’unità ed è il medesimo Spirito Santo che diede l’ispirazione perché fosse così!”.
Fare memoria delle origini, allora, è per il Santo Padre il compito al quale il Rinnovamento tutto è chiamato, e ciò che si aspetta la Chiesa da questa “corrente di grazia” è “condividere con tutti … il Battesimo nello Spirito Santo, lodare il Signore senza sosta, camminare insieme con i cristiani di diverse Chiese e comunità cristiane nella preghiera e nell’azione per i più bisognosi ... Servire i più poveri e gli infermi”.
La veglia ecumenica con il Santo Padre è stata preparata, il giorno precedente, da una Celebrazione eucaristica di riconciliazione presieduta dal cardinale Kevin Farrell, prefetto del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita. Anche lui, nella sua omelia, ha messo in luce il bene che il RCC ha fatto e fa alla Chiesa. La comunione necessaria per vivere da veri cristiani, “la vita di Cristo in noi”, che si concretizza nella comunione con i pastori, con la vita della diocesi e della parrocchia, tra tutti i gruppi carismatici e con gli altri movimenti, è la cosa più necessaria affinché “la Chiesa comprenda sempre meglio il RCC e il RCC aiuti davvero la Chiesa a essere e rimanere «carismatica»”.
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