Riforma della Curia
Una sacramentalità da conservare
Le parole del segretario del C9 sulla nuova Costituzione apostolica “Praedicate evangelium”
“Sarebbe fuorviante pensare a una riforma che stravolga l’intero impianto curiale. Nella Curia, difatti, ci sono dicasteri che riguardano azioni fondamentali dell’agire ecclesiale, quali l’annuncio del Vangelo, la tutela della fede e la custodia dei costumi, la vita liturgica, il servizio della communio e della carità… Altri dicasteri riguardano poi le persone e gli stati di vita nella Chiesa. Tutto ciò deve necessariamente essere conservato anche se, come per ogni struttura di servizio, ha sempre bisogno di una permanente sorta di ‘manutenzione’”. È quanto affermato da monsignor Marcello Semeraro durante l’apertura dell’anno accademico della Pontificia Università Lateranense, in cui il segretario del C9 ha tenuto una lectio magistralis sul tema della nuova Costituzione apostolica “Praedicate evangelium”.
“Riforma – ha aggiunto –, nella mens di Francesco è ben più di un qualunque mutamento strutturale. Si tratta, invece, di ciò che è necessario perché nel fluire del tempo e nel cambiamento delle situazioni la Chiesa conservi la sua ‘sacramentalità’, ossia la sua trasparenza nei riguardi di Dio che la fa esistere e in essa dimora. E questo vale anche per la Curia”.
15 novembre 2018
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