Giovani

“Keys to bioethics”, la bioetica a portata di app

A Panama sarà presentato un manuale per smartphone, disponibile in tre lingue
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L’embrione è solo un grumo di cellule? Le tecniche di diagnosi prenatale sono accettabili? Chi giudica il valore di una vita? La riproduzione assistita è l’unica alternativa in caso di sterilità? Cosa sono i metodi naturali? Cosa significa morire con dignità? Informazioni, spiegazioni scientifiche, riflessioni etiche e testimonianze in merito a tutti questi interrogativi sono raccolte in “Keys to bioethics”. Si tratta di un manuale virtuale di bioetica per giovani realizzato dal Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita, in collaborazione con la Fondazione Jérôme Lejeune, che sarà presentato nel corso della Gmg di Panama e sarà disponibile mediante un’applicazione gratuita in italiano, inglese e spagnolo. Questo il video di lancio:

 

Un Manuale per giovani con domande e risposte su questioni fondamentali dell’esistenza: lo sviluppo dell’essere umano dal concepimento, la sessualità e il gender, la malattia e la morte, l’aborto e la ricerca sulle cellule staminali, l’eutanasia e i trapianti di organi. L’idea di creare una app su temi di bioetica è nata a partire da un precedente manuale in formato cartaceo, che la Fondazione Jérôme Lejeune di Parigi aveva realizzato in occasione della GMG di Rio de Janeiro nel 2013 in varie edizioni e che aveva distribuito ai giovani negli zainetti. Per pura casualità, alcuni mesi fa mi sono imbattuta in una copia del manuale e, cercando di immaginare come attirare l’attenzione dei ragazzi sui temi di bioetica, approfittando della GMG di Panama, ho pensato ai miei figli e ai loro coetanei: hanno sempre in mano i cellulari, dentro i quali cercano la risposta a qualsiasi domanda. Da qui l’idea di fare del manuale, rivisitato e aggiornato, una app scaricabile sui telefonini. Uno strumento pratico, col quale i ragazzi potranno confrontarsi su temi ormai comuni, che quotidianamente entrano nelle nostre case - si pensi alla fecondazione artificiale, la selezione prenatale, la contraccezione, l’eutanasia - rispetto ai quali è difficile orientarsi e saper discernere alla luce del vero bene. La GMG è una straordinaria occasione di conversione e di crescita nella fede per centinaia di migliaia di giovani di tutto il mondo, ma una delle sfide maggiori resta quella di mostrare loro che la fede e la vita morale sono intrinsecamente legate. La fede illumina in maniera risolutiva la ragione umana nella comprensione della verità e del bene. In questo senso, la app vuole essere uno strumento per sollecitare nei ragazzi il loro desiderio di verità: l’inizio di un lavoro che poi starà agli adulti proseguire e approfondire con loro a catechismo, a scuola, in famiglia o in comunità.

Gabriella Gambino - Sotto-Segretario, Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita

24 gennaio 2019