Ad limina

Laici, famiglia e vita nella chiesa americana

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In queste ultime settimane, diversi gruppi di vescovi americani in visita ad limina a Roma hanno fatto tappa al Dicastero. Ci hanno parlato di un laicato generoso e partecipe della vita della Chiesa. Anche se rimane lungo il cammino verso la piena sinodalità, il laicato americano è notevolmente cresciuto nella consapevolezza della propria missione. Le numerose “charities” che rispondono ai problemi sociali, il sostegno alla Chiesa attraverso il fundraising, la difesa della vita mediante il movimento Pro life e le iniziative politiche di advocacy e di lobbying sono solo alcuni degli ambiti dov’è più tangibile questa presa di coscienza. Di pari passo con il loro impegno, è cresciuto anche il loro fabbisogno formativo al quale la Chiesa americana ha riservato un’attenzione prioritaria. Infatti, molte diocesi hanno creato delle strutture dedite alla formazione dei laici, e laddove una diocesi non dispone di mezzi propri, si avvale solitamente della collaborazione delle università esistenti sul suo territorio pur di dar loro gli strumenti adeguati per il loro apostolato. Inoltre, secondo una consolidata tradizione tutta statunitense, non vi è diocesi che non contempli qualche forma di “programma” per la formazione dei laici, la preparazione al matrimonio, l’accompagnamento delle famiglie, la pastorale giovanile e la tutela della vita.

Negli incontri con i presuli è emerso in modo poderoso anche il tema della vita. Infatti, con l’adozione di leggi sempre più radicali in materia di aborto e di fine vita (ad esempio, nello Stato di New York, si può legalmente interrompere una gravidanza in qualunque momento, dal primo fino al nono mese), la Chiesa americana si sente chiamata a fare di più per riaffermare l’inviolabile dignità della persona umana dal concepimento fino alla morte naturale. In questo senso, i vescovi hanno scelto di scommettere su iniziative radicate sul territorio e vicine alle persone per dar loro risposte concrete. È così che si sono moltiplicate un po’ ovunque i “Women Center” ossia dei consultori per donne che affrontano una gravidanza difficile per accompagnarle e aiutarle a scegliere la vita come alternativa migliore all’aborto. Secondo molti vescovi, a distanza di anni si cominciano a raccogliere i frutti di questa presenza capillare nelle diocesi: è anche merito loro se il tasso di aborto continua a scendere ovunque nel paese.

I vescovi hanno anche espresso forte preoccupazione per la situazione della famiglia. Aumentano le convivenze, calano i matrimoni, crescono le famiglie monoparentali e la tenuta delle famiglie è resa precaria da vari fattori: crisi economica, tossicodipendenza, violenza domestica, pornografia, diffusione dell’ideologia del gender. Il fenomeno migratorio che oggi ha portato in America tanti fedeli cattolici mitiga la crisi dell’istituto del matrimonio. Infatti, sono perlopiù latinoamericani (il 40% della comunità cattolica americana) che hanno ancora uno spiccato senso della famiglia e tengono al matrimonio. I vescovi, però, sono concordi nell’affermare che non basta più una preparazione di qualche settimana o qualche mese per aiutare i giovani a capire fino in fondo il significato del matrimonio cristiano: occorre un vero catecumenato che duri nel tempo e occorre cominciare presto con una preparazione remota dei ragazzi. Occorre altresì non lasciare sole le coppie durante i primi anni della loro vita coniugale e meglio ancora sarebbe se ad accompagnarle fossero altre coppie scelte e formate appositamente per questa missione. 

Infine, la preoccupazione per i giovani è stata un’altra costante degli incontri con i presuli americani. Come raggiungerli in un contesto in cui la Chiesa è percepita come un’istituzione superata e la fede non è più scontata?  I presuli hanno fotografato questa perdita di contatto tra la Chiesa e i giovani e hanno riaffermato la necessità di camminare insieme a loro, in atteggiamento di ascolto, creando il più possibile degli spazi per la condivisione e la celebrazione della loro fede (GMG e altri incontri dello stesso genere), ma soprattutto facendo loro delle proposte concrete di cose da fare e di progetti in cui possono spendere le loro energie fresche.

27 gennaio 2020