Padre João Chagas, responsabile dell’ufficio giovani del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la vita, riflette sulla preparazione del Sinodo dei vescovi sui giovani

Il coraggio di ascoltare i giovani

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Ho una forte impressione che il filo rosso che lega i testi presentati in conferenza stampa, a partire dalla lettera del Papa, sia il desiderio di ascoltare i giovani, di renderli protagonisti, non solo destinatari dell’azione pastorale della Chiesa. Mons. Fabene lo ha ricordato efficacemente: “L’ascolto dei giovani fa parte dell’autentica tradizione della Chiesa: infatti, come ricorda il Papa nella Lettera ai Giovani, nella sua Regola monastica San Benedetto invita l’abate a consultare anche i giovani prima di ogni scelta importante (cf. Regola di San Benedetto III, 3)”. Molto spesso è proprio ai più giovani che il Signore rivela novità e migliori soluzioni. Questo dato sulla necessità di puntare al protagonismo vero e fecondo dei giovani è sottolineato più volte nel documento preparatorio del prossimo Sinodo.

Ho stampato in mente un recente incontro della pastorale giovanile del centro Europa; un sacerdote animatore, nel corso dell’omelia nel giorno di San Carlo Borromeo, ricordava come questo grande santo riformatore avesse ricevuto i più alti incarichi mentre era giovanissimo: a 22 anni pienamente impegnato nella gestione dei possedimenti del Papa, creato Cardinale diacono, Amministratore di Milano, legato pontificio a Bologna, Segretario di Stato. A 25 anni riaprì il Concilio di Trento. I tempi sono certamente cambiati, ma forse abbiamo perso il coraggio di dare responsabilità ai giovani, dar loro spazio, ascoltarli seriamente. Indelebili a riguardo le parole di San Giovanni Paolo II: «Non è affatto più importante ciò che vi dirò: importante è ciò che mi direte voi. Me lo direte non necessariamente con le parole, me lo direte con la vostra presenza, con il vostro canto, forse anche con la vostra danza, con le vostre rappresentazioni, infine con il vostro entusiasmo».

Anche Papa Francesco vuole che la Chiesa ascolti la voce dei giovani, la loro fede, anche le critiche e i dubbi, invitandoli a partecipazione a tutto il processo sinodale, fin d’ora nei gruppi, nelle associazioni e movimenti, nelle diocesi.

Infine un aspetto e un tema che non è certamente minore: la dimensione mariana. Lo sottolinea la scansione dei temi delle prossime tre Giornate Mondiali dei Giovani (2017-2018-2019), a partire dal congedo della lettera di Papa Francesco: “Vi affido a Maria di Nazareth, una giovane come voi a cui Dio ha rivolto il Suo sguardo amorevole, perché vi prenda per mano e vi guidi alla gioia di un «Eccomi» pieno e generoso (cfr Lc 1,38)”.

Così dice il documento preparatorio: “Facendo memoria delle «grandi cose» che l’Onnipotente ha compiuto in Lei (cfr. Lc 1,49), la Vergine non si sente sola, ma pienamente amata e sostenuta dal “Non temere” dell’angelo (cfr. Lc 1,30). Nella consapevolezza che Dio è con Lei, Maria schiude il suo cuore all’‘Eccomi’ e inaugura così la strada del Vangelo (cfr. Lc 1,38)”. E questi sono esattamente i temi delle prossime Giornate mondiali dei giovani!

16 gennaio 2017