Giovani
La Croce delle GMG porta speranza in Messico
Le zone colpite dal sisma tra le tappe del Pellegrinaggio dei simboli delle Giornate mondiali della Gioventù
Mentre il Messico scava tra le macerie e piange i morti provocati dal tragico terremoto di qualche giorno fa, non si ferma il Pellegrinaggio dei Segni delle Giornate mondiali delle gioventù. Significativamente, in un momento di grande difficoltà, proprio negli stessi luoghi centramericani sconquassati da morte e distruzione lascia le sue impronte un itinerario fatto di speranza e di giovani. Partiti dalla basilica di Guadalupe a fine agosto, i giovani hanno portato i simboli delle GMG - la Croce dell’Anno Santo e l’Icona della Vergine Salus Populi Romani – in giro per le diocesi del Messico, passando da Durango, Hermosillo, Monterrey.
In base a quanto prevedeva il programma originario, il Pellegrinaggio dovrebbe far tappa anche in alcune città fortemente colpite dal sisma del 19, tra le quali Acapulco, Oaxaca, Puebla (l’epicentro), ma anche nel Chiapas e nello Yucatan.
Quella della Croce dei Giovani – o delle GMG – è una storia lunga trent’anni e nata quando, nel 1984, Anno Santo della Redenzione, Papa Giovanni Paolo II decise di mettere una grande croce di legno alta quasi 4 metri nella Basilica di San Pietro, dove tutti potessero vederla. Alla fine dell’Anno Santo, dopo aver chiuso la Porta Santa, il Papa affidò quella stessa croce ai giovani, che da allora la portano in viaggio attraverso il mondo.
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