Donna e lavoro

Uomo e donna: parlare e allearsi

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Lo scorso 4 maggio, p. Alexandre Awi Mello ha introdotto i lavori del convegno su “Il valore aggiunto delle donne tra impresa, famiglia e società”.

Il segretario del Dicastero ha offerto un’articolata riflessione attorno ai temi dell’ecologia integrale (“necessariamente connessa con l’essenza dell’umano”), della famiglia (“oggi le famiglie sono lasciate sole con le loro difficoltà”) e della responsabilità (“viviamo un momento di crisi su tanti versanti, ma anche di nuove opportunità”).

Dopo gli interventi dei relatori, Marta Rodriguez dell’Ufficio Donna del Dicastero ha concluso attorno a tre considerazioni fondate sul magistero pontificio della Mulieris Dignitatem e di alcune espressioni di Papa Francesco: le pari opportunità e la parità di diritti fra uomo e donna sono necessarie, ma non bastano; affermare la differenza è necessario, ma non basta; vogliamo camminare verso una vera alleanza, ma la strada è ancora da fare.

Papa Francesco ha affermato che “l’alleanza dell’uomo e della donna è chiamata a prendere nelle sue mani la regia dell’intera società. Questo è un invito alla responsabilità per il mondo, nella cultura e nella politica, nel lavoro e nell'economia; e anche nella Chiesa. Non si tratta semplicemente di pari opportunità o di riconoscimento reciproco. Si tratta soprattutto di intesa degli uomini e delle donne sul senso della vita e sul cammino dei popoli. (…) Parlarsi e allearsi, perché nessuno dei due – né l’uomo da solo, né la donna da sola – è in grado di assumersi questa responsabilità”.

Così anche la sottosegretaria Gabriella Gambino: “La qualità e la quantità del tempo trascorso in famiglia condizionano molto la serenità della donna e la performance nel mondo del lavoro. Il mondo dell’impresa dovrebbe partire dal presupposto che la maternità non è uno ostacolo, ma una risorsa che sviluppa soft skills e altre competenze rilevanti per il mondo del lavoro”. Per questo “Le pari opportunità hanno bisogno di radicarsi in un’alleanza uomo-donna, che sia capace di rispettare le specificità e le peculiarità della differenza. É una strada inesplorata in termini concreti, che si potrebbe tradurre in un autentico rispetto della donna nel mondo del lavoro”.

 

14 maggio 2018