Famiglia

“Tessere legami e costruire comunità”: “Les Associations Familiales Catholiques” a Roma

L’intervento del Sotto-Segretario Gambino all’incontro dei responsabili delle Associazioni Familiari Cattoliche francesi (AFC) a Roma
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I responsabili delle associazioni aderenti alla Confederazione delle “Associations familiales  Catholiques”  (AFC) della Francia si sono incontrati a Roma dal 7 al 9 novembre per lanciare i nuovi orientamenti strategici per i prossimi cinque anni. Sono oltre 20mila le famiglie francesi che in più di 100 anni e attraverso 280 associazioni locali hanno aderito alla Confederazione. La sua forza è proprio quella di formare una rete sul territorio ed essere così in grado di lavorare in modo sinergico, pur operando ciascuno nel proprio particolare ambito d’azione. Inoltre, le AFC sono tra i membri fondatori dell’UNAF (Unione Nazionale delle Associazioni Familiari), un organismo che è stato pubblicamente riconosciuto nel 1945 e che le autorità politiche francesi sono tenute a consultare quando devono prendere decisioni in materia di politica familiare.

Il Sotto-Segretario prof.ssa Gabriella Gambino, in rappresentanza del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita, ha risposto all’invito ad un intervento per dare avvio alle tre giornate di lavoro.

Una rete fatta di famiglie che camminano insieme

Portando i saluti del Prefetto, il Card. Kevin Farrell, che ha partecipato alla XVI Assemblea Generale ordinaria del Sinodo dei Vescovi da poco conclusa, la prof.ssa Gambino ha da subito fatto riferimento al Documento di sintesi appena pubblicato. Da esso, infatti, emerge l’importanza e l’urgenza di “Tessere legami e costruire comunità”, come recita il titolo della terza parte del Documento e che ben sintetizza anche il grande lavoro che stanno svolgendo le AFC. Una rete fatta di famiglie, che camminano non solo le une accanto alle altre, ma insieme, creando un vero e proprio “sistema famiglia” a livello sociale ed ecclesiale, che consente alle famiglie di “incedere da cristiani”, sostenendosi reciprocamente, senza lasciare indietro chi si trova in difficoltà. La rete di famiglie che così si genera è anche il terreno sul quale è possibile radicare un’azione preventiva e un rinnovato impegno affinché si condividano davvero con l’azione concreta i principi contenuti nella Carta dei diritti della Famiglia, di cui si è celebrato il 40° anniversario a ottobre.

Nuove forme di povertà morali e relazionali

Proseguendo nella sua riflessione, la prof.ssa Gambino ha messo in luce come, accanto alle povertà materiali, si profilino oggi “nuove forme di povertà”, morali e relazionali, “costituite dagli atteggiamenti negativi o perfino indifferenti nei confronti della vita umana e della famiglia”. Ciò rivela un problema di natura antropologico-culturale, che si genera da una non condivisa “visione della persona, delle relazioni familiari, dell’essere madri e padri” oggi. Serve, piuttosto, una visione olistica e condivisa dell’uomo e della famiglia, accogliente verso la vita umana, capace di restituire ai giovani fiducia nel futuro, affinché credano nel principio famiglia e la famiglia continui ad essere un motore che genera bene comune.

Dare voce ad un pensiero globale e integrale sulla famiglia

A conclusione del suo discorso, il Sotto-Segretario ha fatto accenno al Family Global Compact - Patto Globale per la Famiglia – sollecitando un interesse da parte delle AFC a collaborare con la formazione accademica e pastorale delle Università cattoliche con uno sguardo concreto e attivo sul territorio, mettendosi in relazione con la rete (REDIUF) che coordina il progetto del Compact.

Augurando così un proficuo lavoro ai numerosi responsabili presenti, la prof.ssa Gambino ha rivolto un invito a “leggere il Compact e contribuire ove possibile per dare voce ad un pensiero globale e integrale sulla famiglia che sia rispettoso di ciò che essa è secondo l’antropologia cristiana”.

 

09 novembre 2023