Matrimonio

Questione di stabilità

World Family Map 2017: “Bambini più sereni se all’interno del matrimonio”
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Il matrimonio è una forma di relazione più stabile della convivenza. A dimostrarlo è la “Mappa mondiale della Famiglia” 2017, presentata il 16 febbraio all’Università Roma-Tre all’interno della conferenza sulla “Disuguaglianza familiare: le cause e conseguenze in Europa e nelle Americhe”.

Il documento, un rapporto annuale stilato dalla Social Trends Institute e da Institute for Family Studies, contiene dati molto interessanti relativi al diverso grado di benessere e di stabilità di cui usufruiscono i bambini in due situazioni diverse, quelle del matrimonio e della convivenza.

In tutto il mondo la convivenza risulta in aumento, e la Mappa si pone l’obiettivo di comprendere quali sono le eventuali conseguenze nella stabilità delle famiglie in tutto il mondo. L’attenzione è particolarmente incentrata sugli Stati Uniti e sull’Europa, dove convivere è un fenomeno sempre più diffuso, ma non sembra che ci siano variazioni significative in altre realtà geografiche.

Dallo studio, che ha preso in considerazione più di 60 paesi di tutto il mondo, emerge che i bambini nati in Europa e negli Stati Uniti da coppie che convivono sperimentano livelli di instabilità più alti durante i primi 12 anni di vita rispetto ai bambini nati da coppie sposate; che la crescita e l’aumento della convivenza tra coppie è associata a una maggiore instabilità nei paesi di tutto il mondo; che la convivenza normalmente è meno stabile per i bambini rispetto al matrimonio in tutti i paesi dove le famiglie che convivono sono più diffuse di quelle sposate.

“Non è stata trovata in questo rapporto nessuna evidenza che supporti l’idea che il matrimonio e la convivenza si eguaglino in termini di stabilità per i figli, anche se questa convinzione è sempre più comune nei vari paesi” – spiega Laurie DeRose, direttrice in Ricerca della World Family Map e professoressa di Sociologia presso l’Università di GeorgeTown – “e, in media, il matrimonio è associato ad una maggiore stabilità per i bambini in tutto il mondo, compresi i paesi in cui esso è in declino”. “Sappiamo che i bambini vivono una vita prospera quando sono in un contesto stabile e quando i genitori portano avanti relazioni stabili”, le fa eco W. Bradford Wilcox, uno dei principali autori del rapporto e professore di Sociologia presso l’Università di Virginia.

Nello specifico della situazione italiana, ad esempio, nessun bambino nato da genitori sposati sperimenta la rottura della relazione dei genitori prima dei 12 anni, mentre più del 10% dei bambini nati da coppie conviventi, affrontano questa rottura prima di compiere i 12 anni.

Per info e approfondimenti: https://ifstudies.org

Per scaricare il Rapporto: http://worldfamilymap.ifstudies.org/2017/

14 febbraio 2017