Dicastero

Un impegno universale e per la vita

Le parole delle sottosegretarie Ghisoni e Gambino all’inizio del loro servizio
Nella foto, le due sottosegretarie tra il prefetto Kevin Farrell e il segretario p. Alexandre Awi

Nella foto, le due sottosegretarie tra il prefetto Kevin Farrell e il segretario p. Alexandre Awi

All’indomani dell’inizio ufficiale del loro incarico presso il nostro Dicastero, le sottosegretarie Linda Ghisoni e Gabriella Gambino rilasciano per la prima volta dichiarazioni in merito alla missione alla quale sono state chiamate da Papa Francesco.

“Il fatto di essere laica, donna, coniugata, madre ha suscitato sorpresa e curiosità in alcune persone che mi hanno in vari modi avvicinata dopo la pubblicazione della nomina”, spiega Linda Ghisoni, sottosegretaria per la sezione Laici.

Le fa eco Gabriella Gambino, che si occupa della sezione Vita: “Come donna e come madre di una famiglia numerosa, intravedo il ‘segno’ di una vera e propria missione a servizio della Chiesa universale, volta a proteggere e soprattutto a promuovere una autentica ‘cultura della vita e per la vita umana’, dal concepimento alla morte naturale”. 

In un momento storico complesso come quello attuale, continua la sottosegretaria Gambino facendo riferimento alla recentissima approvazione della legge italiana sul fine vita,  “abbiamo innanzi a noi delle sfide inedite, che non solo ci chiedono di saper argomentare in maniera ‘forte’ le ragioni della vita, ma soprattutto ci impongono di essere e di lavorare per una Chiesa unita, capace di quello spirito di comunione che ci possa rendere testimoni efficaci di un amore più grande, per poter suscitare negli uomini e soprattutto nelle donne del nostro tempo una salda fiducia nel valore inestimabile della vita umana”.

A proposito delle responsabilità connesse con il nuovo impegno, la sottosegretaria Ghisoni auspica “con l’aiuto del Signore, di onorare mediante l’impegno quotidiano in questa porzione di curia in cui è particolarmente percepibile il respiro universale della Chiesa. Da parte mia, – conclude –ritengo che la sfida e l’opportunità che ci attendono consistano nel cooperare, ciascuno fedele al proprio stato di vita, allo stesso fine, valorizzando e sviluppando la vocazione propria di ognuno”.

20 dicembre 2017