Ad limina

Una voce a favore di vita e famiglia

I vescovi di Romania e Moldavia in visita al Dicastero
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Una piccola comunità rinata quasi da zero, ma oggi in crescita, molto attiva nella pastorale, nel campo sociale e nella promozione dei valori cristiani in una società divisa tra attrazione per l’Unione Europea e nostalgia per la Russia. È, questo, il racconto della loro Chiesa fatto dai vescovi della Romania e della Moldavia giunti in visita ad limina al Dicastero qualche giorno fa.

Oltre ad un’attenta opera pastorale, la Chiesa moldava svolge un’intensa attività di apostolato sociale con servizi socio-assistenziali rivolti a famiglie bisognose, orfani, minori a rischio e donne in difficoltà. Nel 2014 è stato inaugurato a Chișinău il primo consultorio cattolico, un piccolo seme per le famiglie moldave, “al servizio delle famiglie, a tutela della vita, a sostegno dei disabili, accanto a chi vive situazioni di disagio sociale”.

Recentemente la Chiesa ha dato appoggio pieno all’iniziativa civica sostenuta dal laicato raggruppato nella cosiddetta “Coalizione per la famiglia”, in cui una quarantina tra associazioni e ONG di varie confessioni hanno raccolto più di tre milioni firme a favore del cambiamento dell’articolo 48 della Costituzione, il quale afferma che “la famiglia è fondata sul matrimonio liberamente consentito tra due coniugi”. Anche se il Referendum costituzionale dei 6 e 7 ottobre scorsi non ha raggiunto il quorum, è servito a far sentire la voce della Chiesa su una materia così delicata e non solo.

Sempre in tema pastorale della famiglia, è emerso che dagli anni ’90 il fossato tra la famiglia tradizionale e l’idea odierna della famiglia si sta allargando sempre di più. Oggi la mentalità secolare ha il vento in poppa anche se le statistiche dicono che, nonostante questo scivolamento verso culture e modelli sociali nuovi, per la stragrande maggioranza dei rumeni, la famiglia – da intendersi in senso allargato in quanto abbraccia diverse generazioni –, riveste ancora un ruolo di primissima importanza nella gerarchia dei valori. Pure in Romania, si sta pian piano innalzando l’età media degli sposi, ma il paese mantiene saldamente lo scettro del paese europeo con l’età media degli sposi più bassa in assoluto. Crescono anche i divorzi, ma le proporzioni del fenomeno rimangono tutto sommato assai circoscritte rispetto a molti altri paesi europei. In compenso, è calata e di parecchio la natalità. Oggi, le coppie tendono a non fare più di un figlio. Il paese deve così far fronte a un inverno demografico e la cosa più preoccupante è che non si intravedono segnali di inversione di tendenza.

Sul tema della vita, i pastori segnalano varie iniziative volte a difendere e promuovere la vita del bambino nascente quali “La marcia per la vita” organizzata ogni anno il 25 di marzo in varie città del paese, la “Veglia dei quaranta giorni per la vita”, “Il Rosario per la vita” recitato settimanalmente in vari gruppi parrocchiali. Ma, innanzitutto, la Chiesa si fa carico di promuovere come alternativa all’aborto il sostegno delle donne in crisi e le riforme economiche che favoriscano la natalità, oltre a respingere ogni forma di eugenismo e selezione delle nascite.

Parlando della pastorale dei giovani, in risposta alle loro attese i pastori hanno deciso la creazione, nel 2015, dell’Ufficio Nazionale per la Pastorale Giovanile, che mira a coordinare le iniziative a favore dei giovani. Inoltre, hanno dedicato diverse sessioni delle loro plenarie ai giovani per capire meglio il loro mondo, il loro linguaggio, i nuovi mezzi di comunicazione di massa e aiutarli a utilizzarli con discernimento.

 

24 novembre 2018
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