Protezione dei minori

Educare e accogliere in ambienti sicuri

Associazioni in rete per un progetto di formazione di leader finalizzato alla prevenzione e al contrasto degli abusi
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Sempre più dalla parte dei piccoli. È con questo scopo che ha preso il via il progetto SAFE, promosso congiuntamente dall’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, dall’Azione Cattolica Italiana e dal Centro Sportivo Italiano, con partner il Dipartimento di Sociologia dell’Alma Mater Studiorum - Università di Bologna.

Venerdì 2 ottobre scorso, sul canale YouTube della Comunità Papa Giovanni XXIII e in diretta Facebook sulle pagine delle tre associazioni, il progetto è stato inaugurato dal webinar “Educare e accogliere in ambienti sicuri. Per una Chiesa e una società dalla parte dei piccoli”. Linda Ghisoni, Sotto-Segretario del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita, ha partecipato all’evento online rispondendo, insieme al gesuita padre Hans Zollner, alle domande di Emanuela Vinai, coordinatrice del Servizio nazionale tutela minori della Chiesa italiana, che ha moderato il webinar.

Evocando l’incontro sulla protezione dei minori nella Chiesa tenutosi in Vaticano nel febbraio del 2019, Linda Ghisoni ha ribadito la necessità di affrontare la piaga degli abusi sessuali con la parresia richiesta dal Santo Padre: «E’ cruciale - ha detto il Sotto-Segretario rispondendo ad una domanda - che usciamo dai vicoli ciechi e infruttuosi del negazionismo, della curiosità morbosa, come anche dell’evitamento, per affrontare con onestà, secondo verità la realtà degli abusi sessuali, di coscienza, di potere, mettendo al centro la persona, soprattutto i più piccoli, fragili, deboli e vulnerabili». E ha precisato: «Occorre parlarne, tuttavia, in maniera competente, qualificata, per sensibilizzare, informare, educare e, in tal modo, prevenire».

A questo proposito Hans Zollner ha ricordato come l’emergenza sanitaria da Covid-19 ancora in atto non abbia in alcun modo frenato gli abusi sui minori che, al contrario, come risulta dalle cronache, hanno subito un incremento, secondo modalità sempre nuove agite in rete: una emergenza, questa, che richiede una attenzione adeguata e qualificata rispetto alle nuove sfide. 

Riferendosi, inoltre, all’iniziativa del progetto Safe, Linda Ghisoni ha sottolineato che «poiché il gioco macabro del silenzio ritualmente attuato dagli abusatori si accompagna all’isolamento della vittima, parlare di questi temi crea una sorta di rete di salvataggio, un contesto vigile, critico, comunicativo, adatto alla prevenzione. Con il Progetto Safe Voi realtà promotrici date testimonianza di un’alleanza, di sinergia, di impegno e azione congiunta che già in sé costituisce una forza, perché condividete competenze diversificate e complementari e rendete più capillare e diffuso il lavoro formativo che mettete in campo».

Il progetto Safe, cofinanziato dall’Unione Europea, mira a sostenere l’integrazione delle politiche di tutela dell’infanzia nelle organizzazioni religiose italiane e quindi a garantire la possibilità di una solida ed efficace formazione degli animatori delle associazioni, per prevenire e segnalare gli abusi nelle realtà che mantengono contatti regolari con i minori. Le tre associazioni hanno avviato, così, un programma biennale nel territorio italiano con percorsi formativi ad hoc per associati e leader.

Per saperne di più: https://progettosafe.eu/

05 ottobre 2020