Anziani
Vite fragili. Vite preziose
L’intervento di Gabriella Gambino alla COMECE sul tema Gli anziani e il futuro dell’Europa
Il 1 marzo la Prof.ssa Gabriella Gambino, Sottosegretario del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita, ha preso parte al seminario “Gli anziani e il futuro dell’Europa”, organizzato su piattaforma online dalla Commissione delle Conferenze episcopali dell’Unione Europea (Comece) e dalla Federation of Catholic Family Associations in Europe (Fafce), per riflettere sui risvolti della pandemia sulle persone anziane, presenze spesso vulnerabili della nostra società, ma attivi interlocutori e fonte di speranza per i più giovani. L’occasione del webinar è stata la recente pubblicazione del documento congiunto Gli anziani e il futuro d’Europa, sul ruolo dei nonni e degli anziani nel contesto della pandemia e del cambiamento demografico nel vecchio continente.
«La vita è un dono, sempre, anche quando diventiamo più fragili»; «una società che invecchia non porta solo sfide, ma anche opportunità di sviluppo», ha sottolineato Gambino nel suo intervento pronunciato in inglese alla presenza del cardinale Jean-Claude Hollerich, presidente della Comece, e ai partecipanti.
«In Europa dobbiamo agire in modo più coeso e inclusivo e prendere decisioni che facilitino la solidarietà intergenerazionale, poiché, senza di essa, non ci può essere un vero sviluppo», ha concluso il Sottosegretario, ribadendo che «la cultura individualistica e utilitaristica che impedisce di valorizzare la vecchiaia è la stessa che non consente di apprezzare la vita non nata». Lo snodo della questione, dal punto di vista culturale e sociale, sta infatti nella stretta relazione che esiste tra l’invecchiamento della popolazione e l’inverno demografico, così come sottolineato anche da papa Francesco nella “Fratelli tutti”. In questa ottica, è fondamentale ripensare il modo di impostare gli interventi a favore della maternità, poiché ridurla ad una decisione autoreferenziale rende sempre più difficile per le donne accogliere la vita con fiducia e coraggio.
A conclusione, l’immagine del carbone e dei diamanti, elementi chimicamente identici, ma con una struttura molecolare tanto diversa: il primo, infatti, soffoca la luce, il secondo la riflette. Da qui l’invito a essere come i diamanti «per riflettere ed esaltare il senso di quanto sta accadendo in questo momento storico e illuminare le decisioni di coloro che sono chiamati ad agire».
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