Accademia per la Vita
Tecnologia e bioetica, tra impegno e nuove responsabilità
Il 5 e 6 ottobre un workshop per delineare l’impatto della tecnologia sulla vita umana

“Delineare l’impatto della tecnologia sulla vita umana dall’inizio alla fine, presentandone gli aspetti antropologici legati alla genitorialità e quelli culturali propri della civiltà dell’efficienza”, approfondendo “i rapporti tra tecnologia, giustizia e risorse economiche” ed “evidenziando le questioni etiche”. Sono questi gli obiettivi del workshop promosso dalla Pontificia Accademia per la Vita il 5 e 6 ottobre nella Nuova Aula del Sinodo sul tema “Accompagnare la Vita. Nuove responsabilità nell’era tecnologica”.
A introdurre i lavori, giovedì 5, sarà il presidente dell’Accademia, monsignor Vincenzo Paglia, con una relazione sul tema “Ripensare la vita nell’era della tecnologia”. Poi, via alle sessioni di lavoro: per la prima, intitolata “L’uomo sperimentale. Riproduzione, fabbricazione, generazione”, si confronteranno Adriano Pessina, Roberto dell’Oro e Graciela Moya; la seconda verterà su “Genitorialità, filiazione, corporeità” e ne discuteranno Helen Watt insieme a Chiara Giaccardi e Carter O. Snead.
“Tra mito della prestazione e cultura dello scarto” sarà il tema di apertura di venerdì 6 ottobre: ne parleranno Henk Ten Have, Alberto Bochatey e Ana Borovecki, mentre su “La tecnologia a servizio della giustizia” relazioneranno Marcio Fabri, Jackes Simpore e Stefano Semplici. La quarta sessione verterà su come “Accompagnare la vita nel passaggio della morte” e in merito interverranno Katheleen M. Foley, Tomi Thomas e Konstantinos Kornarakis.
Ogni sessione sarà tradotta in inglese, francese, spagnolo e italiano. È possibile iscriversi entro il 29 settembre seguendo la procedura sul sito web della Pontificia Accademia per la Vita.