Uganda
La pastorale giovanile incontro ai rifugiati
Accanto alla preparazione del Sinodo dei Vescovi del 2018 e all’organizzazione della Giornata nazionale della gioventù, l’impegno dell’Ufficio Nazionale Giovani è nei campi profughi per offrire ascolto e formazione
È intensa, in questi tempi, l’attività dell’Ufficio Nazionale Giovani della Conferenza dei Vescovi dell’Uganda. Ci giunge notizia sia dell’impegno messo nella raccolta delle risposte al Questionario preparato dalla Segreteria del Sinodo dei Vescovi in vista della prossima Assemblea Ordinaria sul tema “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”, sia della preparazione alla Giornata Nazionale della Gioventù che si terrà nella diocesi di Kabale dal 12 al 17 dicembre prossimo.
Le diciannove diocesi del paese, istituzioni cattoliche e non cattoliche, case di formazione, congregazioni religiose, movimenti giovanili e associazioni hanno contribuito con le loro risposte al Questionario. La maggioranza di esse – già inviate a Roma – sono venute da giovani cattolici ma non solo; e, inoltre, da giovani già inseriti nel mondo del lavoro, ma anche da disoccupati; da studenti delle scuole, da chi non partecipa alle attività della Chiesa, da singoli individui.
Al contempo, fervono i preparativi per la Giornata Nazionale della Gioventù, alla quale sono stati invitati anche i giovani dei paesi vicini, come il Sud Sudan, Tanzania, Ruanda, Kenya e Burundi. L’evento annuale, guidato dai temi delle Gmg (il tema di quest’anno è “Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente”), permette ai giovani ugandesi, spesso in difficoltà a partecipare alle Gmg internazionali, di ritrovarsi insieme per discutere delle loro aspirazioni ed esperienze di comunione e di Chiesa, nonché di impegnarsi nell’urgente compito della nuova evangelizzazione.
Accanto a queste attività pastorali ce n’è ancora una degna di nota, che riguarda i giovani rifugiati. L’Uganda, infatti, è uno dei paesi al mondo con il più alto numero di rifugiati. La maggioranza di loro vengono dal Sud Sudan, e in numero minore dalla Repubblica Democratica del Congo, dal Burundi e dalla Somalia. Davanti a questa grave realtà, l’Ufficio nazionale dei giovani ha dato il via al programma “Cura pastorale dei giovani rifugiati”, un piccolo contributo ai grandi problemi della vita nei campi profughi, per far passare il messaggio cristiano dell’amore di Dio. Dalla provincia di Gulu (diocesi di Arua, Gulu, Lira e Nebbi), nella cui area sono presenti molti dei nuovi campi profughi, sono stati inviati dei gruppi (composti da clero, religiosi e animatori laici) che visitano regolarmente i campi, che si occupano della formazione dei giovani profughi, offrono corsi biblici, organizzano incontri di preghiera, celebrazioni eucaristiche e penitenziali, ritiri e momenti di dialogo… tutto per offrire opportunità di incontro tra i vari gruppi etnici presenti nei campi, e tra i profughi e le comunità locali. Viene offerto anche ascolto e consiglio, e si organizzano giochi e attività sportive come momenti di evangelizzazione. Un grande lavoro!
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