#Krakow2Panama
La bellezza salverà il mondo
“La bellezza salverà il mondo” può apparire uno slogan di moda o un troppo vasto e astratto programma: è invece una espressione molto concreta per il gesuita padre Jean-Paul Hernandez, svizzero di origine spagnola, cappellano dell’Università La Sapienza a Roma e fondatore del gruppo “Pietre Vive” che ha come scopo l’annuncio del Vangelo attraverso l’arte. Il suo compito, all’incontro promosso dal Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita in collaborazione con il Sinodo dei Vescovi e che raccoglie a Roma in questi giorni giovani delegati e operatori di pastorale giovanile di oltre 100 Paesi del mondo e di 44 gruppi, movimenti e associazioni internazionali cattoliche, era quello di illustrare la seconda parte del Documento preparatorio per il Sinodo dedicato ai giovani, dal titolo: “Fede, discernimento, vocazione”.
Lo ha fatto raccontando nei dettagli la famosa tela di Caravaggio “Vocazione di san Matteo” conservata a Roma, nella chiesa di san Luigi dei Francesi e facendo gustare ai giovani la sapienza narrativa e teologica del pittore che, nel narrare il processo che dalla chiamata porta alla scelta e alla conversione, non trascura alcun dettaglio.
Le relazioni dei gruppi di lavoro hanno fatto eco alla sua esposizione: il discernimento è come un’avventura, non sappiamo dove ci porterà ma sappiamo che è Dio che ci chiama e che è importante mettersi in cammino; sono fondamentali il dialogo e l’ascolto dei giovani, ma anche trovare il linguaggio giusto per parlare con loro, così come faceva Gesù; infine, sono importanti la dimensione comunitaria e il dare spazio ai giovani perché si sentano a casa loro nella Chiesa.
Nel pomeriggio i lavori sono ripresi con la relazione di don Fabio Attard, Consigliere generale per la Pastorale giovanile della congregazione salesiana, che ha illustrato la terza e ultima parte del Documento preparatorio del Sinodo dedicato all’azione pastorale, tema che potrebbe essere ridotto facilmente a una lettura puramente operativa, mentre va visto in una prospettiva profetica: non si tratta di fare cose, ma di proporre processi, dinamiche. La sintesi di don Attard è stata fortemente centrata sulla prima esortazione apostolica di papa Francesco, la Evangelii Gaudium. Camminare con i giovani, ha detto Attard, richiede empatia e spirito di comunione: si tratta di un processo, appunto, non esiste una mèta definita in partenza, non si sa se o quando si arriva, si sa solo di essere in cammino e che questo cammino richiede coraggio, anche il coraggio di cambiare. Citando papa Benedetto XVI: “Dio desidera la vostra amicizia. E, una volta che siete entrati in amicizia con Dio, ogni cosa nella vostra vita inizia a cambiare”. Secondo don Attard la Evangelii Gaudium è “pane per il cammino degli operatori pastorali”.
Anche questa parte del documento è stata discussa in modo approfondito nei lavori di gruppo dai delegati che nelle loro relazioni hanno raccontato esperienze, esposto riflessioni e avanzato proposte di lavoro.
In serata i giovani delegati di tutto il mondo si sono trasferiti all’Auditorium Parco della Musica, dove hanno partecipato a un concerto dei gruppi Gen Verde e Gen Rosso, una vera carica di musica e di energia per affrontare l’ultima giornata di lavoro, dedicata alla preparazione della Giornata mondiale della gioventù di Panama 2019.
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