#Synod2018

Le Parole del Sinodo

Concluso l’appuntamento sinodale incentrato sui giovani: l’omelia di Papa Francesco, il Documento finale, la lettera dei vescovi
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Tre parti, 12 capitoli, 167 paragrafi, 60 pagine: così si presenta il Documento finale della XV Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi, sul tema “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”, approvato qualche giorno fa e consegnato nelle mani del Papa che ne ha, poi, autorizzato la pubblicazione.

Tra i temi trattati nel Documento finale, anche la famiglia, principale punto di riferimento per i giovani, prima comunità di fede, “Chiesa domestica”: il Sinodo richiama, in particolare, il ruolo dei nonni nell’educazione religiosa e nella trasmissione della fede, e mette in guardia dall’indebolimento della figura paterna e da quegli adulti che assumono stili di vita “giovanilistici”. Oltre alla famiglia, per i giovani conta molto l’amicizia con i coetanei, perché permette la condivisione della fede e l’aiuto reciproco nella testimonianza.

Dell’intento a “essere collaboratori” della gioia dei ragazzi “affinché le attese si trasformino in ideali” scrivono i padri sinodali nella loro lettera rivolta ai giovani. “Siamo certi – si legge ancora nel documento, da cui è stata tratta anche una clip – che sarete pronti a impegnarvi con la vostra voglia di vivere, perché i vostri sogni prendano corpo nella vostra esistenza e nella storia umana. […] Per un mese – scrivono ancora i presuli – abbiamo camminato insieme con alcuni di voi e molti altri legati a noi con la preghiera e l’affetto. Desideriamo continuare ora il cammino in ogni parte della terra ove il Signore Gesù ci invia come discepoli missionari. La Chiesa e il mondo hanno urgente bisogno del vostro entusiasmo. Fatevi compagni di strada dei più fragili, dei poveri, dei feriti dalla vita”.

Nell’omelia della messa conclusiva del Sinodo, Papa Francesco si è invece soffermato su tre punti chiave: “Ascoltare, farsi prossimi, testimoniare. Il cammino di fede nel Vangelo termina in modo bello e sorprendente, con Gesù che dice: ‘Va’, la tua fede ti ha salvato’ (v. 52). […] La fede è questione di incontro, non di teoria. Nell’incontro Gesù passa, nell’incontro palpita il cuore della Chiesa. Allora non le nostre prediche, ma la testimonianza della nostra vita sarà efficace.

“E a tutti voi che avete partecipato a questo ‘camminare insieme’, dico grazie – ha proseguito Francesco - per la vostra testimonianza. Abbiamo lavorato in comunione e con franchezza, col desiderio di servire Dio e il suo popolo. Il Signore benedica i nostri passi, perché possiamo ascoltare i giovani, farci prossimi e testimoniare loro la gioia della nostra vita: Gesù”.

 

 

30 ottobre 2018
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