Giovani
Ucraina: il responsabile dell’Ufficio Giovani del Dicastero ha incontrato i giovani greco-cattolici
Il valore teologico e pastorale dell’ascolto, il tema dell’intervento di p. João Chagas ai giovani ucraini
Dal 10 al 13 settembre, P. João Chagas, responsabile dell’Ufficio Giovani del nostro Dicastero ha visitato l’Ucraina e partecipato al Festival Giovanile “Il Vento della Speranza”, promosso dall’Ufficio di Pastorale Giovanile della Chiesa Ucraina Greco-Cattolica.
Come spiegano don Rostyslav Pendiuk, responsabile dell’ufficio della Pastorale Giovanile e don Roman Demush, suo assistente, il Festival, da diversi anni, è “un punto di ispirazione e di pianificazione del processo della pastorale giovanile nelle diverse realtà” della Chiesa in Ucraina. Realizzato per la prima volta nel 2014, nel 2020 – a causa della pandemia - il Festival si è svolto online. In questo modo, però, il Festival ha potuto raggiungere molti più giovani ucraini e anche quelli sparsi nei diversi continenti.
P. João Chagas, parlando agli organizzatori e ai giovani partecipanti all’evento, ha detto che la sua partecipazione al Festival voleva essere un segno della presenza e dell’accompagnamento del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita alla realtà giovanile in Ucraina, nel desiderio sincero di star loro accanto, di camminare con loro e di ascoltare "in loco" il soffio dello Spirito in quelle terre, nel cuore del suo popolo, dei suoi giovani.
La relazione tenuta dal responsabile dell’ufficio Giovani davanti a un gruppo di sacerdoti, religiosi e giovani - tra cui molti leader della pastorale giovanile – era sul tema “Il valore teologico e pastorale dell’ascolto”, espressione tratta dal Documento Finale del Sinodo 2018 su “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”.
Il Documento, al n. 6, dice che “l’ascolto è la forma con cui Dio stesso si rapporta al suo popolo. Dio vede la miseria del suo popolo e ne ascolta il lamento, si lascia toccare nell’intimo e scende per liberarlo (cfr. Es 3,7-8). La Chiesa quindi, attraverso l’ascolto, entra nel movimento di Dio che, nel Figlio, viene incontro a ogni essere umano”. P. João ha sottolineato come lo Shemà Israel – Ascolta Israele, sia il comandamento numero 0, ossia quello che precede tutti gli altri comandamenti. S. Giovanni Paolo II diceva che “la Chiesa ha tante cose da dire ai giovani, ma anche i giovani hanno tanto da dire alla Chiesa” e, come ben ricorda Papa Francesco nell’Esortazione apostolica Christus vivit, dobbiamo disporci ad ascoltare a fondo i giovani.
Purtroppo, ha concluso P. Chagas, «prevale talora la tendenza a fornire risposte preconfezionate e ricette pronte, senza lasciar emergere le domande giovanili nella loro novità e coglierne la provocazione. D’altra parte, quando la Chiesa abbandona gli schemi rigidi e si apre ad un ascolto disponibile e attento dei giovani, questa empatia la arricchisce, perché consente ai giovani di donare alla comunità il proprio apporto, aiutandola a cogliere sensibilità nuove e a porsi domande inedite» (n. 65).
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