Vita umana
A quale prezzo? L’urgenza di andare verso l'abolizione della maternità surrogata
Per riflettere sullo sfruttamento e la mercificazione di donne e bambini, un incontro all’ONU di Ginevra
Gabriella Gambino, Sotto-Segretario del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita, ha moderato ieri a Ginevra l’incontro “A quale prezzo? Verso l’abolizione della maternità surrogata: prevenire lo sfruttamento e la mercificazione di donne e bambini”, organizzato dalla Missione permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite di Ginevra e dalla Fondazione Caritas in Veritate.
“Turismo procreativo” causa dello sfruttamento transnazionale di donne e bambini
“L’intento di oggi” ha detto Gambino nell’introduzione alla discussione “è di riflettere sull’urgenza di una risposta internazionale al fenomeno della maternità surrogata. Siamo tutti consapevoli del fatto che il ‘turismo procreativo’ generato dalla difformità della regolamentazione degli Stati in materia di maternità surrogata è tuttora la causa dello sfruttamento transnazionale di donne e bambini mediante tale pratica”.
Citando la recente Dichiarazione Dignitas infinita, Gambino ha sottolineato che è necessario promuovere un impegno comune per garantire che ogni bambino abbia “il diritto […] di ricevere il dono di una vita che manifesti la dignità di chi dona e di chi riceve.”
Maternità surrogata: forma di commercializzazione e di contrattualizzazione di relazioni umane fondamentali
La salvaguardia universale della dignità e dei diritti umani fondamentali dei soggetti coinvolti è una priorità. “Non tutti i modi di generare sono leciti” ha proseguito il Sottosegretario e “non esiste in termini strettamente giuridici un “diritto al figlio” in grado di giustificare qualsiasi pratica procreativa. La maternità surrogata pone, infatti, numerosi gravi problemi all’attenzione della comunità internazionale: oltre ad inserirsi nella logica della spersonalizzazione e proceduralizzazione del nascere, essa costituisce una forma di commercializzazione e sfruttamento della donna, da un lato, e di reificazione del bambino dall’altro; ma è anche una forma di contrattualizzazione di relazioni umane fondamentali, destinate ad incidere per sempre sull’identità e la vita dei soggetti coinvolti”.
Frantumazione della maternità e protezione della dignità dell’essere umano
A questi problemi, si aggiunge il fatto che, durante la gravidanza, la consapevolezza di una presenza, che cresce dentro la donna “pervade tutto il suo essere, rendendola non più solo donna, ma madre”. Così, ricordava Papa Francesco nel corso dell’incontro Yes to Life, organizzato dal Dicastero nel 2019. Pensare di poter annullare questo legame per via di un contratto e di estraniare la donna dal suo vissuto gestazionale è un’operazione gravemente invasiva e violenta, che comporta un controllo sulla donna e l’espropriazione di una dimensione antropologica profonda, quale è lo sviluppo in lei dell’identità materna.
Gli altri interventi: diritti dell’infanzia, delle donne e diritto internazionale
Nel corso dell’incontro, sono intervenuti Eugenia Roccella, ministro italiano per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità dell'Italia, Olivia Maurel, portavoce della Dichiarazione di Casablanca e guida della campagna per l'abolizione universale della maternità surrogata, concepita nel Kentucky, negli Stati Uniti, da una madre surrogata, che ha analizzato il tema dal punto di vista dei diritti dell'infanzia. Terza relatrice è stata la giornalista e autrice Eva Maria Bachinger, che nel 2015 ha co-fondato l'iniziativa "Stop Surrogacy" a Vienna ed è autrice di ben tre libri su questo tema, che analizzano la questione della maternità surrogata dal punto di vista dei diritti delle donne. E infine è intervenuta Bettina Roska, responsabile legale di ADF International a Ginevra, che ha analizzato il tema nelle sue dimensioni legali, tracciando un quadro del panorama giuridico internazionale e mettendo in luce lacune e sfide.
La richiesta: maggiore consapevolezza e passi concreti a livello di Nazioni Unite
Tutti gli oratori hanno sottolineato la necessità di un divieto universale per tutelare la dignità delle persone da sfruttamento e mercificazione. L'incontro ha esortato ad una maggiore consapevolezza e passi concreti a livello di Nazioni Unite per abolire ogni forma di maternità surrogata.
“Sarebbe significativo – ha concluso il Sotto-Segretario Gambino - che un numero crescente di Stati e di organizzazioni della società civile prendessero coscienza delle gravi problematiche connesse e che in breve tempo ciò desse adito a passi concreti, a livello delle Nazioni Unite, per proteggere la dignità delle donne e dei bambini e abolire definitivamente a livello universale la maternità surrogata”.
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L’evento si è tenuto presso il Palazzo delle Nazioni dell’Onu a Ginevra con la collaborazione della Missione Permanente d’Italia e del Sovrano Ordine di Malta.
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