#Synod 2023
Ecumenismo e sinodalità: i giovani dell’IYAB alla veglia ecumenica di preghiera per il Sinodo
Alla presenza di papa Francesco, 18000 persone insieme per affidare i lavori del Sinodo allo Spirito Santo
Agatha, Emile e Tilen: tre giovani membri dell’IYAB – Organismo consultivo dei giovani istituito dal Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita – hanno aperto con le loro testimonianze la Veglia ecumenica di preghiera Together. Raduno del popolo di Dio che si è svolta sabato 30 settembre in Piazza San Pietro, alla presenza del Santo Padre e di molti leader e responsabili di Chiese cristiane.
La testimonianza dei giovani dell’IYAB sui temi della sinodalità e dell’unità ha dato il via a due ore di canti, preghiera e testimonianze su temi cari a tutte le Chiese cristiane quali la cura del Creato, l’attenzione ai più fragili ed emarginati, l’impegno per la pace.
Cammino sinodale, dignità battesimale e ascolto: verso un rinnovato impegno di una Chiesa sinodale e missionaria
“Siamo qui come membri dell’Organismo internazionale consultivo dei Giovani creato dal Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita come frutto del Sinodo sui Giovani” ha detto Agatha dell’Indonesia, “Ci siamo impegnati a sostenere il cammino sinodale nelle nostre Chiese locali. Ringraziamo tutti coloro che in tutto il mondo hanno partecipato alla consultazione, in particolare i giovani e tutti coloro che sono la forza trainante del processo. Ringraziamo i cristiani di altre Chiese e comunità cristiane che hanno abbracciato questo cammino con la Chiesa cattolica. Siamo stati testimoni di una creatività vivificante nel modo in cui le équipe sinodali hanno ascoltato e comunicato le voci di tutti, specialmente dei più poveri e di coloro che vivono nelle periferie”.
Emile, libanese, ha sottolineato nella sua testimonianza che “Non c’è sinodalità senza ecumenismo e non c’è ecumenismo senza sinodalità. Entrambi sono radicati nella dignità battesimale dell’intero popolo di Dio. Insieme invitano a un rinnovato impegno verso la visione di una Chiesa sinodale missionaria”.
Infine, Tilen, della Slovenia: “Ci impegniamo a crescere come Chiesa dell’ascolto, dell’incontro e del dialogo, per irradiare comunione ed essere sempre più segno e strumento dell’unità di tutta l’umanità”.
Il silenzio per ascoltare la voce del Padre, la chiamata di Gesù e il gemito dello Spirito
La Veglia di preghiera è continuata con le altre toccanti testimonianze e, dopo otto minuti di silenzio e meditazione personale, papa Francesco ha rivolto una allocuzione proprio sul significato del silenzio: “chiediamo, nella preghiera comune, di imparare nuovamente a fare il silenzio: per ascoltare la voce del Padre, la chiamata di Gesù e il gemito dello Spirito. Chiediamo che il Sinodo sia kairós di fraternità, luogo dove lo Spirito Santo purifichi la Chiesa dalle chiacchiere, dalle ideologie e dalle polarizzazioni”.
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La Veglia, organizzata dalla Comunità di Taizé in collaborazione con la Segreteria del Sinodo, il Dicastero per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, il Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita e il Vicariato di Roma, ha visto coinvolte circa 50 tra realtà ecclesiali, gruppi e movimenti internazionali.
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