Famiglia

Famiglia e giovani nelle periferie: un Incontro promosso dal CELAM per discernere con speranza sul futuro

De Paula Souza: “L’entusiasmo e la visione di futuro dei giovani possono aiutare a cambiare la realtà”
Foto: Archivio CELAM

Foto: Archivio CELAM

 

 

Il Segretario del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita, dott. Gleison De Paula Souza, è stato invitato ad intervenire sul tema “Un futuro di inclusione per i giovani pellegrini nella speranza. Come predicare il Vangelo con parole e gesti: solidarietà”, nel corso dell’Incontro Giubilare e Sinodale per il Discernimento di Speranza sul Futuro della Vita e della Famiglia.

Le sfide che affrontano le famiglie nelle periferie in America Latina e nei Caraibi, in dialogo con altre regioni del mondo

L’Incontro, che si è svolto dal 17 al 19 settembre 2025, presso la sede del Pontificio Istituto Teologico Giovanni Paolo II, a Roma, ha avuto come finalità quella di riunire rappresentanti dei centri di formazione in Dottrina Sociale della Chiesa dell’America Latina e dei Caraibi e invitati provenienti da diversi centri dei cinque continenti. I partecipanti sono stati convocati dalla Rete Latinoamericana di Pensiero Sociale della Chiesa (REDLAPSI / CELAM) per ascoltare, discernere e avviare processi di trasformazione culturale e strutturale in risposta alle sfide che affrontano le famiglie nelle periferie, specialmente in America Latina e nei Caraibi, in dialogo con altre regioni del mondo. Attraverso questo Incontro si è voluto rinnovare l’impegno della Chiesa in difesa della vita e della famiglia, tessendo ponti di fraternità e speranza per le nuove generazioni, “per avviare nuovi processi di giustizia, appoggiandoci alla dinamica sinodale oggi in corso nella Chiesa universale”, con particolare attenzione ai giovani.

In un mondo e in un tempo difficilissimi, i giovani portano la speranza che viene da Cristo

E, a proposito di giovani e famiglia, De Paula Souza ha sottolineato che viviamo in un tempo difficilissimo per i giovani del continente latinoamericano poiché spesso non gli viene permesso di essere protagonisti e promotori del loro proprio cambiamento: “Serve ripensare il nostro modello sociale dove ‘tutti, tutti, tutti’ (come diceva papa Francesco) siano messi non come statistica, ma protagonisti e promotori del cambiamento. La disuguaglianza sociale e dei diritti è una ferita profonda che ci affligge. Servono inclusione e solidarietà”. Sebbene le “ombre di un mondo chiuso – ha continuato il Segretario -  siano reali e minaccino la vita dei nostri giovani nel continente latinoamericano e nel mondo, ancora più vera è la buona notizia che Gesù Cristo ci ha donato con la sua resurrezione”, ossia che “in tutte le situazioni buie e dolorose c’è una via d’uscita (ChV, 104)” ed è la speranza che viene da Cristo. I giovani “sono oggi e domani gli agenti della pastorale; missionari di speranza per la costruzione di un mondo di solidarietà, rispetto e giustizia. Questa è la traduzione in gesti del Vangelo!”. Tutti i nostri giovani devono poter avere la possibilità di essere protagonisti perché il loro entusiasmo e la loro visione di futuro possono aiutare a cambiare davvero la realtà dentro la famiglia e nella società.

Un’Udienza ai partecipanti di Papa Leone XIV ha concluso l’evento 

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L’Incontro è stato organizzato congiuntamente dal Pontificio Istituto Teologico Giovanni Paolo II (PITJP II), dalla Pontificia Accademia per la Vita (PAV), dalla Pontificia Commissione per l’America Latina (PCAL) e dal Consiglio Episcopale Latinoamericano (CELAM).

Il Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita ha patrocinato l’evento insieme a Caritas America Latina e Caraibi e alla Confederazione Latinoamericana dei Religiosi (CLAR).

 

22 settembre 2025