Donna
Gambino all'ONU: uguale dignità dell’uomo e della donna, resta molto da fare
Istruzione, cambiamento culturale su famiglia e maternità, riconoscimento della dignità e del diritto alla vita di ogni essere umano nella dichiarazione di Gabriella Gambino, Capo della Delegazione della Santa Sede alla 69a sessione della Commissione sulla Condizione delle Donne (CSW) delle Nazioni Unite

Uguale dignità dell’uomo e della donna, resta ancora molto da fare. Istruzione, cambiamento culturale su famiglia e maternità, riconoscimento della dignità e del diritto alla vita di ogni essere umano: queste sono le idee centrali della dichiarazione della Prof.ssa Gabriella Gambino, capo della delegazione della Santa Sede alla 69° sessione della Commissione delle Nazioni Unite sulla condizione delle donne (CSW).
La professoressa Gambino ha partecipato in qualità di relatrice anche all'evento a margine della 69a sessione della Commissione sulla Condizione delle Donne sul tema “Pregiudizi prima della nascita: pratiche di selezione sessuale e loro conseguenze. Il lavoro incompiuto di Pechino”.
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Il 13 marzo 2025, nel corso della 69a Sessione della Commissione sulla condizione delle donne, la professoressa Gabriella Gambino, sottosegretario del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita e capo della delegazione della Santa Sede, ha pronunciato la dichiarazione ufficiale in occasione del 30° anniversario della Quarta Conferenza mondiale sulle donne e dell’adozione del suo risultato, la Dichiarazione e la Piattaforma d'azione di Pechino.
Sottolineando l’uguale dignità di ogni donna e uomo fondata sul loro stesso essere, la professoressa Gambino ha osservato che tale principio è pienamente riconoscibile anche dalla sola ragione e si pone a fondamento del primato della persona umana e della tutela dei suoi diritti.
Poiché la povertà colpisce in modo sproporzionato le donne, la professoressa Gambino ha sottolineato l'importanza dell'eradicazione della povertà e ha identificato l'educazione come essenziale per raggiungere uguaglianza, sviluppo e pace.
Ribadendo il ruolo fondamentale che le donne svolgono nella famiglia, cellula fondamentale della società, la professoressa Gambino ha rimarcato l'importanza dell'azione politica per realizzare un cambiamento culturale in relazione alla famiglia e alla maternità. Ha concluso sottolineando la necessità di proteggere il primo tra i diritti umani fondamentali, il diritto alla vita.
Il testo della dichiarazione è il seguente (originale in inglese):
Signor Presidente,
Trent'anni fa, la Quarta Conferenza mondiale sulle donne si è tenuta a Pechino nel quadro del tema “Azione per l'uguaglianza, lo sviluppo e la pace”. Questo anniversario offre l'opportunità di riflettere su ciò che è stato realizzato finora.
L'uguale dignità di ogni donna e uomo è fondata nel loro “stesso essere, al di là di ogni circostanza e in qualunque stato o situazione si trovi […]. Questo principio, che è pienamente riconoscibile anche dalla sola ragione, si pone a fondamento del primato della persona umana e della tutela dei suoi diritti."[1]
Tuttavia, l'uguaglianza richiede non solo il riconoscimento della dignità delle donne, ma anche condizioni in cui possano godere di pari opportunità. A questo proposito, l'eradicazione della povertà è fondamentale, soprattutto perché colpisce maggiormente le donne: non ci può essere né sviluppo né pace se la dignità delle donne è minata dalla povertà.
Strettamente legata alla povertà è l'educazione, che è “uno strumento essenziale per raggiungere gli obiettivi di uguaglianza, sviluppo e pace” [2]. Essa crea le condizioni per costruire un “ambiente in cui donne e uomini, bambini e bambine, siano trattati in modo imparziale e incoraggiati ad esprimere appieno il loro potenziale, rispettando la loro libertà di pensiero, coscienza, religione e credo [… ed è] efficace nell'eliminazione delle cause di discriminazione contro le donne e delle disuguaglianze tra uomini e donne” [3].
Il principio enunciato nella Piattaforma d'azione di Pechino di “condivisione del potere e delle responsabilità” tra donne e uomini potrà essere attuato solo creando un ambiente educativo in cui queste condizioni siano soddisfatte.
Signor Presidente,
mi permetta di ricordare ciò che è stato concordato trent'anni fa: “le donne svolgono un ruolo fondamentale nella famiglia, elemento base della società e, come tale, essa dovrebbe ricevere protezione e adeguato sostegno” [4].
Purtroppo, la tendenza prevalente negli ultimi tre decenni è stata quella di ignorare la famiglia e considerare la maternità come un ostacolo alla vita delle donne. Alle donne non è stato fornito il sostegno di cui hanno bisogno per conciliare la vita familiare e le responsabilità lavorative, ignorando il fatto che entrambe contribuiscono alla società. Inoltre, non è stato possibile proteggere il diritto umano più fondamentale, il diritto alla vita. Questi problemi possono essere risolti solo attraverso l'azione politica e un cambiamento culturale riguardo alla famiglia e alla maternità.
Signor Presidente,
Sebbene siano stati fatti dei progressi, molto resta ancora da fare. Come affermato da Sua Santità Papa Francesco, “se le donne potessero godere di una piena uguaglianza di opportunità, potrebbero contribuire in modo sostanziale al necessario cambiamento verso un mondo di pace, inclusione, solidarietà e sostenibilità integrale” [5].
Grazie.
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[1] Dicastero per la Dottrina della Fede, Dichiarazione “Dignitas Infinita” sulla dignità umana, par. 1.
[2] Piattaforma d'azione di Pechino, Capitolo IV, par. 69.
[3] Ivi, par. 72.
[4] Piattaforma d'azione di Pechino, Capitolo II, par. 29.
[5] Papa Francesco, Prefazione, Più leadership femminile per un mondo migliore: la cura come motore della nostra casa comune, a cura di Anna Maria Tarantola, Vita e Pensiero, 2022.
14 marzo 2025

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