Matrimonio
Il canone del vero amore: totale, fedele fecondo
La questione pastorale del rapporto fede-matrimonio nella Lectio Magistralis di Gabriella Gambino alla Facoltà Teologica di Lugano
Il 30 ottobre scorso si è svolta la solenne inaugurazione dell’Anno Accademico 2025-2026 della Facoltà Teologica di Lugano, alla presenza del Rettore, prof. René Roux, del Gran Cancelliere, S.E. Mons. Alain de Raemy, del corpo docente e degli studenti della Facoltà.
La Lectio Magistralis è stata affidata alla prof.ssa Gabriella Gambino, Sotto-Segretario del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita. Il titolo del suo intervento traeva ispirazione dalle parole con cui papa Leone XIV ha definito il matrimonio nell’omelia pronunciata in occasione del Giubileo delle Famiglie del 1° giugno 2025: «“Il canone del vero amore: totale, fedele, fecondo”. La questione pastorale del rapporto fede-matrimonio». Tali parole sono state il primo, chiaro riferimento del nuovo Pontefice al concetto di famiglia, ponendo interrogativi decisivi in un tempo in cui la Chiesa riflette sulle cause del crescente numero di matrimoni falliti, sulla progressiva diminuzione dei matrimoni celebrati, sulla crisi delle vocazioni e le difficoltà delle nuove generazioni di trasmettere la fede ai figli.
Rimettere la fede al centro dell’accompagnamento al matrimonio
Prendendo le mosse dal significato della parola canone, il fulcro della Lectio ha posto in evidenza la crescente separazione tra fides e foedus (fede e patto coniugale) nell’attuale approccio pastorale al sacramento del matrimonio. Negli odierni contesti secolarizzati, infatti, molti battezzati si accostano al sacramento senza una reale coscienza di fede e senza essere accompagnati in un adeguato cammino di fede, con il rischio di celebrare matrimoni che, nella sostanza, risultano svuotati del loro valore cristiano. Non di rado, poi, tali unioni si rivelano potenzialmente nulle a motivo di una sempre più diffusa "incapacità di origine culturale" a riconoscere e accogliere i beni essenziali del matrimonio.
"È proprio l’esperienza della giurisprudenza canonica degli ultimi anni" ha detto Gambino ai presenti "ad interrogare il nostro impegno pastorale, obbligandoci a riflettere in che modo si possa rimettere la fede al centro dell’accompagnamento al matrimonio delle attuali generazioni."
La promozione di nuovi percorsi di approfondimento per rendere vitale il sacramento del matrimonio nella realtà degli sposi
Pur non costituendo la fede una conditio sine qua non per la validità oggettiva del sacramento, essa rappresenta tuttavia una disposizione interiore necessaria perché il sacramento possa portare frutto. “Una ricezione valida, infatti, non implica automaticamente una ricezione fruttuosa del sacramento” ha continuato il Sotto-Segretario. Ma la fruttuosità è indispensabile per la buona riuscita delle nozze celebrate, per “la salus animarum di generazioni intere di sposi e, a ben vedere, per il futuro stesso della Chiesa, alla cui edificazione è chiamata a contribuire la famiglia cristiana che nasce dal matrimonio”.
È necessario perciò, interrogarci sulle conseguenze pastorali di un’impostazione che vede come estrinseco il rapporto fede-sacramento e che di fatto considera come non necessaria la fede per la celebrazione di matrimoni validi. Oggi il rischio è troppo alto. Giovani e adulti faticano a comprendere il valore dell’indissolubilità, della nascita dei figli, della fedeltà, ossia quei beni naturali che solo con l’aiuto della fede è possibile cogliere e accogliere in tutta la loro portata. Urge perciò riflettere sulla necessità di ricollegare nella pastorale la fede al sacramento, generando un nuovo tipo di annuncio della vocazione al matrimonio.
Rivolgendosi in particolare ai numerosi seminaristi presenti, la prof.ssa Gambino li ha incoraggiati a prepararsi con serietà per saper annunciare con vigore agli adolescenti e ai giovani la vocazione al matrimonio e per accompagnare fidanzati e sposi in un autentico cammino di fede. Ha quindi esortato la comunità accademica a promuovere nuovi percorsi di approfondimento teologico, sacramentale e pastorale così da “rendere vitale il sacramento del matrimonio nella realtà degli sposi”.
La Lectio magistralis verrà pubblicata nel prossimo numero della Rivista Teologica di Lugano della Facoltà di Teologia, previsto per gennaio 2026.
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